CALCESTRUZZO DRENANTE COLORATO

CALCESTRUZZO DRENANTE

CALCESTRUZZO DRENANTE COLORATO

Il calcestruzzo drenante è una miscela di cemento, aggregati, acqua e noi lo realizziamo con un solo additivo
ECONOMICO e puo’ essere colorato con i nostri ossidi di ferro.

L’uso del calcestruzzo drenante come pavimentazione deve avere spessori superiori a 8 cm.

Non a caso la struttura superficiale del drenante è più grezza e porosa rispetto ad un calcestruzzo
tradizionale, l’abrasione e l’attenuazione degli aggregati può originare lo “sgranamento” superficiale.

Per questo motivo le applicazioni più significative sono: posteggi, vialetti di accesso, marciapiedi,
strade pedonali ed altre aree con traffico leggero.

Il calcestruzzo drenante può essere utilizzato:
✓ per aumentare la sicurezza delle pavimentazioni perché evita il formarsi di pozzanghere ed
evitare i pericoli correlati all’acquaplaning e alla formazione di lastre di ghiaccio;
✓ per ridurre l’effetto isola di calore perché favorisce una maggior riflessione dei raggi solari,
diminuendone l’assorbimento, abbattendo così sensibilmente la sensazione di calore
superficiale percepito nei periodi molto caldi;
✓ contribuire al deflusso delle acque piovane nelle aree aree urbane avendo un’alta capacità di
stoccaggio di acqua e permettendone lo smaltimento nel terreno.
Il contenuto dei vuoti in un calcestruzzo drenante è fra il 18-28 % in volume sul calcestruzzo
indurito esso si rende attraversato da acqua nell’ordine dei 200 Litri/m2/min. Nonostante
l’elevato contenuto dei vuoti, il calcestruzzo drenante, adeguatamente compattato, può
raggiungere resistenze a compressione di circa 15 MPa.

Resistenza prestazionale compressione diminuisce con l’aumentare della percentuale dei
vuoti e quindi della capacità drenante. Una volta posato la densità di tale conglomerato
cementizio è tra i 1600 – 2000 Kg/m3, il ritiro risulta inferiore a quello di un calcestruzzo
tradizionale, pertanto si possono realizzare pavimentazioni con meno giunti di controllo.
Bisogna tener presente che la resistenza al gelo-disgelo del calcestruzzo drenante dipende dal
livello di saturazione dei vuoti del calcestruzzo al momento del congelamento dell’acqua, per
cui è importante che la caratteristica di rapido drenaggio sia verificata per evitare la
saturazione.

Nel caso in cui la pasta di cemento si misceli con un aggregato fino (sabbia) si ha la malta di cemento; nel caso in cui alla pasta di cemento si uniscano aggregati di diverse dimensioni (sabbia, ghiaietto e ghiaia) si ottiene il calcestruzzo ed in quel caso proponiamo un altro additivo.
Questo viene detto “drenante” quando al suo interno sia privo o abbia percentuali molto basse di sabbia e di materiali fini. 

Il cemento e l’acqua, nel calcestruzzo drenante, formano una pasta cementizia che uniformemente ricopre e lega gli aggregati assieme.
Una quantità ottimizzata e bilanciata di pasta cementizia viene usata nella miscela per permettere al calcestruzzo drenante, fresco, di avere una sua lavorabilità quando viene posto in opera, in modo da ottenere il giusto contatto dei vari aggregati, creando un sistema interconnesso di vuoti che permettono all’acqua di filtrare attraverso il sistema pavimentazione, una volta che questa sia posta in opera. 

Perchè usare il calcestruzzo drenante

Le pavimentazioni normali in calcestruzzo non permettono all’acqua di filtrare.
Quindi le superfici devono avere una pendenza per permettere il corretto drenaggio dell’acqua verso un sistema di raccolta e deflusso in pozzetti di scarico 
e soprattutto per non allagarsi o direttamente in mare/campagna

 

Progettazione e posa in opera del calcestruzzo drenante

Un’adeguata progettazione e posa in opera del calcestruzzo drenante è essenziale per assicurare i requisiti di permeabilità e durabilità richiesti dal progetto.

Per far sì che questo sistema sia efficace, la pavimentazione deve essere progettata in modo da consentire un rapido deflusso dell’acqua, anche in condizioni di fenomeni temporaleschi importanti.  

Una progettazione base di un sistema con pavimentazione drenante prevede uno spessore minimo di 10 cm per un utilizzo ciclopedonale. Per renderlo carrabile leggero oppure pesante è però fondamentale progettare con cura tutto il sistema, prestando particolare attenzione alla massicciata sulla quale si realizzerà la pavimentazione. Occorre inoltre verificare la geologia del terreno sottostante poiché in caso di terreni particolarmente argillosi si devono prevedere eventuali tubazioni di drenaggio e/o punti di raccolta (tipo pozzi perdenti riempiti di ciottolame di varie pezzature).   

La definizione dello spessore finale è comunque determinata dall’effettivo utilizzo finale. A mo’ di esempio si può considerare pavimento carrabile leggero (fino a 3,5 tonnellate) un pavimento da 15 cm di spessore, sopra una massicciata di almeno 30 cm di aggregato a grana aperta poggiata direttamente sul sottofondo.
Il posatore deve capire le funzioni idrologiche di base di un calcestruzzo drenante e deve essere capace di riconoscere eventuali errori nella progettazione, nelle specifiche e nella posa in opera del sistema. Questi includono i potenziali problemi del mix design legato al calcestruzzo stesso; deve inoltre capire che i processi di posa per le pavimentazioni in calcestruzzo drenante sono uniche.

Sviluppo Sostenibile: i vantaggi del calcestruzzo drenante colorato di chiaro con gli ossidi

il calcestruzzo drenante, grazie alla sua porosità e alla sua colorazione tendenzialmente chiara, contribuisca ad abbassare le temperature delle pavimentazioni di circa 3 gradi centigradi rispetto a una pavimentazione tradizionale in calcestruzzo. 

Presa da: https://www.ingenio-web.it/articoli/la-rivoluzione-green-del-calcestruzzo-drenante-l-ecosviluppo-delle-pavimentazioni/

CALCESTRUZZO DRENANTE REQUISITI TECNICI

E’ propedeutico controllare l’assenza di situazioni che possano pregiudicare la buona
esecuzione della pavimentazione o ridurre la sua durabilità come ad esempio lo strato
sottostante che accoglierà la pavimentazione drenante in essere.
I tempi di lavorabilità del calcestruzzo drenante, sono notevolmente ridotti ed è consigliata la
messa in opera dopo un’ora dal confezionamento, inoltre il fornitore di calcestruzzo drenante
dovrà predisporre carichi di questo prodotto che non superino i 4/5 m3.
Inoltre possono essere utilizzati particolari additivi ritardanti di presa, attraverso i quali è
possibile prolungare il mantenimento della lavorabilità per alcune ore in funzione delle
condizioni ambientali, al fine di garantire un’omogenea miscelazione.
La consistenza S1 (consigliabile uno slump intorno ai 4-5 cm di abbassamento al cono di
Abrams), detta categorici requisiti di trasporto, movimentazione e posa in opera del prodotto.
L’uso di una staggia vibrante è fondamentale per avere la densità ottimale, in quanto per il
controllo della qualità e garanzia del calcestruzzo drenante il parametro di riferimento è la
densità dell’impasto. Dopo la messa in opera è consigliabile compattare il materiale con
costipatori a rullo. I giunti di contrazione devono essere eseguiti il prima possibile.
Nota importante è anche quella sull’utilizzo di ossidi colorati che conferiscono un aspetto
architettonico ben definito alla pavimentazione esaltandone gli aspetti morfologici legati al
rispetto del territorio.


ALCUNE NOTE DI LETTERATURA TECNOLOGICA
Che cosa è la resistenza all’usura di una pavimentazione
Le linee guida CNR DT-211 “Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione ed il controllo delle
pavimentazioni di calcestruzzo”, recitano quanto segue:
“10.3.2.1 Resistenza all’usura: I requisiti di resistenza all’usura da verificare sull’opera finita
sono di difficile definizione, data la forte dipendenza dal tipo di materiale, dal calcestruzzo e
dalle modalità di posa e dalle condizioni generali e ambientali di realizzazione e stagionatura.
Nel caso che contrattualmente sia prevista una verifica in opera è opportuno stabilire
preventivamente il metodo di prova e le modalità di valutazione. Per le prove sui singoli
materiali possono essere utilizzati in laboratorio il metodo Bohme (UNI EN 13813) e la prova
BCA (EN 13892-1 e EN 13892-4). “
Presa da: https://www.ingenio-web.it/articoli/la-valutazione-della-resistenza-all-usura-dei-
pavimenti-in-calcestruzzo/

 

 

 

LAVORI REALIZZATI

https://www.facebook.com/pigmental/posts/831147139032914

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